Una proroga nella data di presentazione del MUD per i comuni alluvionati dell’Emilia Romagna, Toscana e Marche.
Avranno tempo fino al 31 luglio 2023 per presentare la dichiarazione dei rifiuti.
Il 2 giugno 2023 è entrato in vigore il Decreto-legge 1° giugno 2023 n. 61 recante “misure urgenti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023”.
Il cosiddetto “Decreto Alluvione”, introduce misure per far fronte ai danni derivati dall’alluvione in specifiche, zone colpite dall’eccezionale evento atmosferico, dell’Emilia Romagna, delle Marche e della Toscana.
L’art. 11 al comma 3 dispone:
“Per le società e le imprese aventi sede operativa nei territori indicati nell’allegato 1, tenute a presentare atti e documenti presso le Camere di commercio, sono sospesi, a decorrere dal 1° maggio 2023 e fino al 31 luglio 2023, tutti i termini per i relativi adempimenti amministrativi e il pagamento delle conseguenti sanzioni previste dalla vigente normativa”.
Sulla base di tale norma, la data di presentazione del MUD 2023 prevista per l’8 luglio si intende sospesa per i dichiaranti dei comuni di Emilia-Romagna, Toscana e Marche di cui all’allegato 1 del D.L. n.61, fino al 31 luglio 2023.
Decreto-legge 1° giugno 2023 n. 61 “Interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023” – Gazzetta Ufficiale (G.U.) n. 127 del 01/06/2023
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DECRETO LEGISLATIVO 23 dicembre 2022, n. 213
Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116, di attuazione della direttiva (UE) 2018/851, che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e attuazione della direttiva (UE) 2018/852, che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. (entrata in vigore: 16/06/2023)
Decreto 4 aprile 2023, n. 59
Regolamento recante: «Disciplina del sistema di tracciabilita’ dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilita’ dei rifiuti ai sensi dell’articolo 188-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152».
Si avvicina l’era del RENTRi: il sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, il cui regolamento di disciplina entra in vigore dal 15 giugno, ma i primi effetti li vedremo a partire dal 2024.
In Gazzetta Ufficiale n. 126 del 31/05/2023 è stato pubblicato il Decreto 4 aprile 2023, n. 59 recante: «Disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti ai sensi dell’articolo 188-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”.
Il RENTRi è gestito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) con il supporto tecnico-operativo dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e del sistema delle Camere di Commercio per la parte informatica.
Il Regolamento disciplina, in particolare, l’organizzazione ed il funzionamento del RENTRi, definendo:
È importante sottolineare che i soggetti obbligati si dovranno iscrivere al Registro in un arco temporale che va dai 18 ai 30 mesi dall’entrata in vigore del Regolamento, a seconda delle dimensioni delle aziende.
Manca ancora la definizione delle modalità operative del sistema che saranno definite, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del regolamento, con uno o più decreti attuativi del MASE.
Le scadenze per l’obbligo di iscrizione al RENTRI sono dettagliate nell’articolo 13 del Regolamento:
I nuovi modelli di registro cronologico di carico e scarico dei rifiuti ed al formulario di identificazione saranno applicabili a partire dal 15 dicembre 2024.
Fino a tale data, si continuano ad applicare le disposizioni contenute negli articoli 190 e 193 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
Sono previsti un diritto di segreteria fisso di 10 euro, ed un contributo annuale che varia da 15 a 100 euro per il primo anno e da 10 a 60 euro per le annualità successive, in base alle diverse tipologie di imprese o enti.
Torneremo sull’argomento, ovviamente, molte volte. Nel frattempo, se non l’hai ancora fatto, iscriviti alla nostra newsletter per non perdere nessun aggiornamento.
Decreto 4 aprile 2023, n. 59
Regolamento recante: «Disciplina del sistema di tracciabilita’ dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilita’ dei rifiuti ai sensi dell’articolo 188-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152». (GU Serie Generale n.126 del 31-05-2023)
Ulteriori info su: rentri.it
Ricordiamo che scade a brevissimo il termine di presentazione del MUD: sabato 8 luglio 2023 è l’ultimo giorno utile.
In caso di tardiva presentazione contenuta entro un termine di 60 giorni (quest’anno il 6 settembre 2023), è applicabile la sanzione da 26 a 160 euro
Oltre tale data la sanzione per la mancata presentazione sarà da 2.000 a 10.000 euro (*)
Per ogni altra informazione sul MUD leggi il nostro precedente articolo.
E se hai ancora dubbi: contatta i nostri uffici, i nostri esperti ti aiuteranno a risolverli.
(*) Art. 258, comma 1, D. Lgs. n. 152 del 2006
“1. I soggetti di cui all’articolo 189, comma 3, che non effettuino la comunicazione ivi prescritta ovvero la effettuino in modo incompleto o inesatto sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria da duemila euro a diecimila euro; se la comunicazione è effettuata entro il sessantesimo giorno dalla scadenza del termine stabilito ai sensi della legge 25 gennaio 1994, n. 70, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da ventisei euro a centosessanta euro”.
Con decreto ministeriale 27 settembre 2022, n. 152, è stato emanato il “regolamento che disciplina
la cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione e di altri rifiuti inerti di origine minerale”.
La Provincia di Trento, avendo verificato in sede di prima applicazione della nuova disciplina sull’end of waste numerose criticità interpretative, ha presentato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energiatica (MASE) un interpello contenente numerosi quesiti in merito a diversi aspetti applicativi della norma.
Il Ministero ha risposto ai dubbi; riportiamo di seguito i documenti:
Se sei stato anche tu da poco in Sardegna, forse ti sarai accorto come me che, oltre al profumo delizioso del mirto e al mare meraviglioso, nella nostra apprezzatissima isola le spiagge sono tempestate di cicche di sigaretta.
Già alla partenza, a bordo del traghetto, mi ha colpito leggere che ogni anno finiscono a terra e sulle spiagge 14 miliardi di mozziconi!
Questo significa che circa il 40 % dei rifiuti del Mare Mediterraneo è costituito da avanzi di filtri di sigarette.
Si stima che solo un terzo delle sigarette acquistate e fumate finisce regolarmente nella raccolta dei rifiuti e ogni cicca ha bisogno di almeno 10 anni per distruggersi.
Oltre il 90% delle sigarette in commercio presenta filtri in acetato di cellulosa – un materiale plastico che, nel tempo, si fotodegrada ma non si distrugge.
Il processo porta alla scomposizione del mozzicone in frammenti di plastica sempre più piccoli, le microplastiche, che finiscono trasportati dall’acqua corrente verso fiumi e laghi e che troppo spesso vengono scambiati per cibo dalla fauna marittima con conseguenze nefaste anche per la nostra catena alimentare.
Nel corso dell’indagine di Legambiente “Beach Litter” sono stati monitorati 38 lidi in 15 regioni: è risultata censita una media di 961 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia, di cui il 72,5% è composto da plastica.
Per fortuna esistono realtà come quella proposta da Marevivo che da alcuni anni organizza la campagna “Piccoli gesti grandi crimini”, per la salvaguardia delle spiagge con l’obiettivo di sensibilizzare contro l’abbandono di mozziconi di sigaretta (anche distribuendo nelle spiagge e nelle città piccolo posacenere tascabili) e altri piccoli rifiuti in spiaggia.
Tutto in nostro staff ti augura una serena e riposante estate, ma la prossima volta che sei in spiaggia … ricordati di non abbandonare nessun rifiuto e …portati il posacenere!
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