fbpx

Archivio degli autori eva

Ambiente: il programma della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare

Il MiTE annuncia le tempistiche di una serie di interventi per la realizzazione della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare.

Il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato il Decreto per l’adozione del cronoprogramma di attuazione della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, il documento che individua le azioni, gli obiettivi e le misure da perseguire nella definizione delle politiche istituzionali per assicurare un’effettiva transizione verso un’economia di tipo circolare.

Cronoprogramma di attuazione delle misure della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare. 

Ecco i punti inclusi nel cronoprogramma delle attività:

  1. Governance della Strategia (Istituzione dell’Osservatorio nazionale per l’attuazione della Strategia per l’Economia Circolare e Report annuale sull’andamento dell’attuazione della Strategia)
  2. Nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti
  3. Incentivi fiscali a sostegno delle attività di riciclo e utilizzo di materie prime secondarie
  4. Revisione del sistema di tassazione ambientale dei rifiuti al fine di rendere più conveniente il riciclaggio rispetto al conferimento in discarica e all’incenerimento sul territorio nazionale
  5. Diritto al riutilizzo e alla riparazione
  6. Riforma del sistema EPR (Extended Producer Responsibility) e dei Consorzi attraverso la  creazione di uno specifico organismo di vigilanza, sotto la presidenza del MITE
  7. Supporto agli strumenti normativi esistenti: normativa sui rifiuti (nazionale e regionale), Criteri ambientali minimi (CAM) nell’ambito degli appalti pubblici verdi. Lo sviluppo/aggiornamento di
    End Of Waste e CAM riguarderà in particolare l’edilizia, il tessile, la plastica, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)
  8. Sostegno ai progetti di simbiosi industriale attraverso strumenti normativi e finanziari
  9. Misure per l’uso del suolo in ottica di economia circolare
  10. Misure per l’uso delle risorse idriche in ottica di economia circolare

Tutti i documenti del MiTe

Decreto approvazione Strategia Nazionale Economia Circolare

Strategia Nazionale Economia circolare

Decreto di adozione del cronoprogramma della Strategia nazionale per l’economia circolare

Cronoprogramma  della Strategia nazionale per l’economia circolare

Consulente ADR: importanti novità sull’obbligo di nomina per le aziende.

In conformità a quanto prescritto dalla revisione del 2019 dell’Accordo ADR – Accordo europeo relativo al trasporto internazionale su strada delle merci pericolose – e RID – regolamento per trasporto merci pericolose via ferroviaria –  dal 1 gennaio 2023 entrerà in vigore l’obbligo di nominare il consulente ADR/RID per tutte le imprese che effettuano spedizioni di merci pericolose o rifiuti pericolosi soggetti alla normativa ADR per qualsiasi quantità spedita o frequenza di spedizione.
Restano operative alcune esenzioni dalla nomina: vediamo quali sono.

Casi di esenzione dalla nomina del consulente ADR/RID

Potranno, invece, usufruire delle esenzioni dalla nomina del consulente ADR/RID le aziende che effettuano solo le operazioni di carico e/o trasporto di merci pericolose o di rifiuti pericolosi in conformità con le casistiche previste dalla vigente disciplina:

  • esenzione per imballaggio in quantità limitate – cap. 3.4
  • esenzione parziale – sezione 1.1.3.6
  • esenzione del numero limitato di operazioni: 24 operazioni/anno, 3 operazioni/mese, 180 ton/anno – D.M. 4 luglio 2000

Precisiamo che secondo l’ADR/RID lo speditore è l’impresa che spedisce merci pericolose per conto proprio o per conto terzi;  quindi è l’azienda che figura come mittente nel documento di trasporto o come produttore/detentore nel formulario di trasporto rifiuti.

Cosa prevede l’attuale normativa e cosa è cambiato?

La sezione 1.8.3 dell’accordo ADR stabilisce chi è il consulente per la sicurezza e quali aziende devono nominarlo:

Ogni impresa, la cui attività comporta la spedizione o il trasporto di merci pericolose su strada, oppure operazioni di imballaggio, di carico, di riempimento o di scarico, deve nominare uno o più consulenti per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose, in seguito denominati «consulenti», incaricati di facilitare l’opera di prevenzione dei rischi per le persone, per i beni o per l’ambiente inerenti a tali attività”

L’obbligo di nominare il consulente ADR/RID, anche per la figura dello speditore, è stato introdotto dall’ADR 2019, lasciando un periodo transitorio di 4 anni, fino al 31/12/2022.

Con l’entrata in vigore di questo obbligo molte aziende che precedentemente usufruivano di esenzioni dovranno nominare il consulente ADR/RID.

 Riassumendo

  • dal 1 gennaio 2023 le aziende che effettuano operazioni di spedizione di merci pericolose o di rifiuti pericolosi devono nominare il consulente ADR/RID per qualsiasi quantità o frequenza di spedizione;
  • le aziende che effettuano solo le operazioni di carico e/o trasporto di merci pericolose o di rifiuti pericolosi in conformità con le esenzioni presenti (imballaggio in quantità limitate; esenzione parziale; esenzione del numero limitato di operazioni: 24 operazioni/anno, 3 operazioni/mese, 180 ton/anno) possono usufruire delle esenzioni sopra citate dalla nomina del consulente ADR/RID.

Dove trovare un  professionista abilitato al ruolo di consulente ADR/RID?

Novatech offre da molti anni un servizio di consulenza per il trasporto di merci pericolose e la figura di un professionista abilitato al ruolo di consulente ADR/RID.

Contatta i nostri esperti per ogni dubbio sulla tua conformità alla disciplina ADR/RID.

Norme pubblicate nel mese di settembre 2022.

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
COMUNICATO
Comunicato relativo al decreto 23 agosto 2022, recante modalita’ e termini per la concessione ed erogazione delle agevolazioni finanziarie a sostegno dei progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare, negli ambiti del Green New Deal italiano.

MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
COMUNICATO
Modalita’ di funzionamento del Portale nazionale sulla prestazione energetica degli edifici.

 

DECRETO-LEGGE 23 settembre 2022, n. 144
Ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttivita’ delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

 

BOLLETTINO UFFICIALE REGIONE VENETO

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 988 del 09 agosto 2022
Approvazione dell’Aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali a seguito della conclusione delle procedure di verifica di assoggettabilità a valutazione ambientale strategica (VAS) e di Valutazione d’Incidenza Ambientale (VINCA). DGR n. 69/CR del 5/07/2022.

Ecomondo: ritorna dal vivo alla fiera di Rimini.

Dall’8 all’11 novembre si svolgerà presso il quartiere fieristico di Rimini la 25° edizione di Ecomondo: l’evento fieristico sull’economia circolare,  l’innovazione tecnologica e industriale nel settore ambientale.

Ecomondo è una fiera internazionale con un format che unisce in un’unica piattaforma tutti i settori dell’economia circolare: dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile.

Offrire un ampio programma di conferenze, workshop e seminari volti a presentare evidenze e nuovi trend, nazionali ed internazionali, legati all’economia circolare nelle diverse filiere, dall’edilizia al packaging, dall’elettronica all’automotive.

Quest’anno gli eventi saranno tutti in presenza: consulta il programma completo di workshop, seminari ed eventi

MOCA: la disciplina per l’utilizzo della plastica riciclata a contatto con gli alimenti.

In arrivo nuove norme per aumentare la sicurezza e la sostenibilità dell’uso della plastica riciclata a contatto con gli alimenti.

Il nuovo Regolamento UE

La Commissione Europea ha adottato un nuovo regolamento (n. 2022/1616 del 15 settembre 2022) che abrogherà quanto previsto dai singoli paesi e stabilirà regole uniformi per l’industria del riciclo della plastica destinata al contatto alimentare.

Il regolamento stabilisce le norme necessarie a garantire che nell’UE la plastica riciclata possa essere utilizzata in modo sicuro negli imballaggi alimentari.

La normativa contribuirà ad aumentare la sostenibilità complessiva del sistema alimentare e a conseguire gli obiettivi del piano d’azione per l’economia circolare.

Il nuovo registro pubblico

Inoltre, il nuovo regolamento istituirà un registro pubblico online  dei processi di riciclaggio, dei riciclatori e degli impianti di riciclaggio nell’ambito del suo campo di applicazione.

Il regolamento consentirà il rilascio di autorizzazioni individuali per oltre 200 tipologie di processi di riciclo del PET (polietilene tereftalato), il che aiuterà l’industria a raggiungere l’obiettivo vincolante del 25% di plastica riciclata nelle bottiglie per bevande in PET entro il 2025

 

Ecco il testo in italiano del Reg. UE  2022/1616

Norme pubblicate nel mese di agosto 2022

GAZZETTA UFFICIALE

MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
DECRETO 15 giugno 2022
Misure per incentivare l’introduzione volontaria, nelle imprese che effettuano le operazioni di trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), dei sistemi certificati di gestione ambientale disciplinati dal regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009.

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 22 giugno 2022, n. 109
Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 luglio 2021, n. 128, di organizzazione del Ministero della transizione ecologica.

MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
DECRETO 23 giugno 2022
Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, della pulizia e spazzamento e altri servizi di igiene urbana, della fornitura di contenitori e sacchetti per la raccolta dei rifiuti urbani, della fornitura di veicoli, macchine mobili non stradali e attrezzature per la raccolta e il trasporto di rifiuti e per lo spazzamento stradale.

MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
DECRETO 23 giugno 2022
Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione di interventi edilizi, per l’affidamento dei lavori per interventi edilizi e per l’affidamento congiunto di progettazione e lavori per interventi edilizi.

MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
DECRETO 23 giugno 2022
Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di fornitura, noleggio ed estensione della vita utile di arredi per interni.

MINISTERO DELL’INTERNO
DECRETO 26 luglio 2022
Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per gli stabilimenti ed impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti.

MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
DECRETO 10 agosto 2022
Approvazione degli statuti di taluni consorzi RAEE.

MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
DECRETO 4 agosto 2022
Modifiche all’allegato III del decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 27, concernente l’attuazione della direttiva 2011/65/UE sulla restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Pubblicati nuovi CAM per servizi gestione rifiuti urbani, edilizia e arredi per interni.

Pubblicati i decreti contenenti i Criteri Minimi Ambientali (CAM) per alcuni settori non ancora disciplinati.

Cosa sono i CAM?

I CAM sono definiti come i criteri minimi affinché un appalto possa essere definito verde in base alle indicazioni del PAN-GPP (Piano d’Azione Nazionale del Green Public Procurement) definito a livello nazionale nel 2011.

L’applicazione dei criteri ambientali minimi si pone l’intento di rispondere all’esigenza della pubblica amministrazione di razionalizzare i propri consumi, ridurre la spesa e contenere e ridurre gli impatti ambientali connessi alla proprie prestazioni.

Il Codice degli appalti (D. Lgs n. 50/2016) rende obbligatoria l’applicazione dei CAM da parte di tutte le stazioni appaltanti.

Gli ultimi CAM approvati.

Durante il mese di agosto il MiTE ha provveduto alla pubblicazione di ulteriori decreti contenti i CAM per ulteriori settori:

  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
    DECRETO 23 giugno 2022 – GU Serie Generale n.182 del 05-08-2022
    Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, della pulizia e spazzamento e altri servizi di igiene urbana, della fornitura di contenitori e sacchetti per la raccolta dei rifiuti urbani, della fornitura di veicoli, macchine mobili non stradali e attrezzature per la raccolta e il trasporto di rifiuti e per lo spazzamento stradale.
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
    DECRETO 23 giugno 2022 – GU Serie Generale n.183 del 06-08-2022
    Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione di interventi edilizi, per l’affidamento dei lavori per interventi edilizi e per l’affidamento congiunto di progettazione e lavori per interventi edilizi.
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
    DECRETO 23 giugno 2022 – GU Serie Generale n.184 del 08-08-2022
    Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di fornitura, noleggio ed estensione della vita utile di arredi per interni.

Impianti gestione rifiuti: nuove regole per la prevenzione incendi.

A breve entreranno in vigore norme tecniche aggiornate per la prevenzione incendi negli impianti autorizzati allo stoccaggio e trattamento di rifiuti.

 

Il Decreto 26 luglio 2022, G.U. n. 187, 11 agosto 2022, contiene le norme tecniche aggiornate per la prevenzione degli incendi negli stabilimenti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti, nonché nei centri di raccolta di superficie superiore a 3.000 m2.

Tali norme, che entreranno in vigore a partire dal 9 novembre 2022, avranno validità sia negli impianti esistenti che in quelli di futura realizzazione.

Gli impianti esistenti avranno un periodo di tempo di 5 anni per adeguarsi alle nuove disposizioni.

 

Leggi il testo del Decreto 26 luglio 2022, G.U. n. 187, 11 agosto 2022

Rifiuti ex assimilati agli urbani: l’affidamento a privati dura 2 anni.

Nel corpo della cosiddetta  “Legge Concorrenza” (“Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021”, 5 agosto 2022, n. 118, GU  12 agosto 2022) sono presenti alcune disposizione di interesse ambientale.

In particolare, l’art. 14, che modifica il comma 10 dell’art 238 del D. Lgs n. 152/2006,  riduce da 5 a 2 anni la durata del periodo di affidamento a gestori privati del servizio di asporto dei rifiuti urbani (i cosiddetti ex assimilati agli urbani di cui all’art. 183, comma 1, lett. b-ter), numero 2 ), opzione consentita alle utenze non domestiche che producono tali rifiuti.

Inoltre, viene eliminata la possibilità che il gestore del servizio pubblico riprenda l’erogazione del servizio anche prima della scadenza, a seguito di richiesta dell’utenza non domestica.

Art. 14, comma 1:

“All’articolo 238 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, il comma 10 e’ sostituito dal seguente: «10. Le utenze non domestiche che producono rifiuti urbani di cui all’articolo 183, comma 1, lettera b-ter), numero 2., che li conferiscono al di fuori del servizio pubblico e dimostrano di averli avviati al recupero mediante attestazione rilasciata dal soggetto che effettua l’attivita’ di recupero dei rifiuti stessi sono escluse dalla corresponsione della componente tariffaria rapportata alla quantita’ dei rifiuti conferiti; le medesime utenze effettuano la scelta di servirsi del gestore del servizio pubblico o del ricorso al mercato per un periodo non inferiore a due anni”.

Cosa comporta questa modifica?

In base alla normativa vigente è possibile per le aziende ed attività economiche optare di non avvalersi del servizio pubblico per la gestione di tutti i rifiuti urbani prodotti, ma di utilizzare soggetti privati per il recupero di questi rifiuti, comunicando tale scelta al gestore del servizio pubblico di raccolta entro il 30 giugno di ciascun anno e con effetto dal 1 gennaio dell’anno successivo.

Si consideri che il ricorso a tale modalità di gestione comporta l’esenzione della sola quota variabile della tariffa rifiuti e dietro dimostrazione di avvio a recupero di tali rifiuti con attestazione rilasciata dal soggetto privato che effettua l’attività di recupero dei rifiuti stessi.

L’art. 238, comma 10, del d.lgs. 152 del 2006, ora variato, prevedeva che la scelta di non avvalersi del servizio pubblico fosse vincolante per i successivi 5 anni, fatta salva la possibilità per il gestore del servizio pubblico, dietro richiesta dell’utenza non domestica, di riprendere l’erogazione del servizio anche prima della scadenza quinquennale.

LinkedIn