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MUD – Le sanzioni per la presentazione in mora.

La data ultima per la presentazione del MUD – Modello Unico di dichiarazione ambientale – per l’anno 2019 è scaduta il 22 giugno scorso.

Ricordiamo, che l’eventuale presentazione tardiva, ma comunque entro il termine di 60 giorni dalla scadenza (quindi entro il 21 agosto 2019) comporta l’applicazione di una sanzione in misura ridotta di un importo che varia da € 26,00 a € 160,00.

La presentazione oltre tale termine è invece soggetta alla sanzione da € 2.600,00 a € 15.500,00 (così come prescritto dall’art 258, comma 1, D.Lgs. n. 152/2006).

L’omissione o presentazione incompleta o inesatta della Comunicazione Veicoli fuori uso viene sanzionata dall’art. 13, c. 7, Dlgs 209/2003 “Chiunque non effettua la comunicazione prevista dall’articolo 11, comma 4, o la effettua in modo incompleto o inesatto, è punito con la sanzione pecuniaria amministrativa da 3.000 euro a 18.000 euro”.

 

La mancata, incompleta o inesatta presentazione della Comunicazione  apparecchiature elettriche ed elettroniche dei dati di cui al  D.lgs. 49/2014  è soggetta alle sanzioni di cui all’articolo 38 dello stesso Decreto legislativo che recita “Il produttore che,  entro il termine stabilito dall’articolo 29, comma 2, non effettua l’iscrizione al Registro nazionale o non effettua le comunicazioni delle informazioni ivi previste, ovvero le comunica in modo incompleto o inesatto, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2.000 ad euro 20.000″

End of Waste – Una disciplina “tampone” per sbloccare le autorizzazioni.

Con L. n. 55/2019 – di conversione del D.L. n. 32/2019, c.d. “Sblocca cantieri” – il Ministero dell’Ambiente punta a tamponare alla situazione di paralisi nel settore dei c.d. “End of waste“(EoW): i materiali secondari derivanti da attività di recupero di rifiuti. Lo fa, però, in maniera ancora parziale, ovvero, richiamando i criteri generali previsti dalla disciplina sul recupero semplificato di rifiuti (D. M. n . 5/2/98) e richiamando la necessità di ulteriori decreti ministeriali che disciplineranno per ciascuna tipologia di rifiuti i criteri specifici per la disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto.

Con questo decreto viene riscritto il comma 3 all’art 184 sulla cessazione della qualifica di rifiuti del D. Lgs. n. 152/2016.

Il blocco era dovuto ad una sentenza del Consiglio di Stato (del 28/02/2015 n. 1229/2018) che aveva inibito la possibilità per gli impianti di trattare i rifiuti ottenendo EoW, in attesa dell’emanazione di decreti specifici per ciascun settore di riferimento e senza dare la possibilità di autorizzazioni “caso per caso” ai singoli impianti dalle autorità competenti.

Fino ad oggi, quindi, le autorità potevano rilasciare autorizzazioni al trattamento di EoW esclusivamente con riferimento ai materiali per i quali è stata emanata una disciplina specifica.

Attualmente sono disponibili tre regolamenti europei in materia di EoW, direttamente applicabili in tutti gli Stati membri,  riguardanti i rottami metallici (Regolamento n. 333/2011), di vetro (Regolamento n. 1179/2012) e di rame (Regolamento n. 715/2013).

L’Italia ha adottato due decreti ministeriali sulla disciplina dell’ EoW, riferiti al CSS “Combustibile solido secondario” (DM 14 febbraio 2013, n. 22) e al conglomerato bituminoso (DM 28 marzo 2018, n. 69), comunemente noto come “fresato d’asfalto”. Si è, inoltre, in attesa del regolamento sul recupero dei prodotti assorbenti per la persona (Pap).

Com’è noto questo settore è stato fonte di significative polemiche in ambito nazionale in quanto in contrasto con un’esigenza molto sentita nel settore del recupero dei rifiuti e legata ad un importante ambito di attuazione della tanto declamata economia circolare.

 

L. n. 55/2019 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, recante disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici.

Art. 184, comma 3. D. Lgs. n. 152/06

 

 

 

 

Plastica monouso: l’UE contro i prodotti usa e getta.

Continuano le misure introdotte dalla UE destinate alla progressiva riduzione dell’utilizzo della plastica monouso che si inserisce nel più generale concetto della circolarità economica nella gestione dei rifiuti.

L’ultimo provvedimento risale al 5 giugno 2019, direttiva n. 2019/904/UE sulla “riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente”.

La Direttiva fa parte della Strategia europea per la plastica nell’economica circolare e dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il 3 luglio 2021.

La disciplina europea prevede tutta una serie di misure che spaziano dal divieto di produzione e commercializzazione di diversi prodotti in plastica monouso, alla responsabilità estesa del produttore, al divieto di introduzione sul mercato di prodotti in plastica oxo-degradabile, alla corretta marcatura ambientale dei prodotti, etc.

Secondo la Commissione europea, oltre l’80% dei rifiuti marini è costituito da plastica. I prodotti soggetti a queste misure costituiscono il 70% di tutti i rifiuti marini. A causa della sua lenta decomposizione, la plastica si accumula nei mari, negli oceani e sulle spiagge dell’UE e del mondo. I residui di plastica si trovano in diverse specie animali come tartarughe marine, foche, balene e uccelli, ma anche in molluschi, pesci e crostacei, quindi anche nella catena alimentare dell’uomo.

Direttiva n. 2019/904/UE

Norme pubblicate nel mese di giugno 2019

GAZZETTA UFFICIALE

GU Serie Generale n. 132 del 07-06-2019

MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DECRETO 1 marzo 2019, n. 46 Regolamento relativo agli interventi di bonifica, di ripristino ambientale e di messa in sicurezza, d’emergenza, operativa e permanente, delle aree destinate alla produzione agricola e all’allevamento, ai sensi dell’articolo 241 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

GU Serie Generale n. 140 del 17-06-2019

LEGGE 14 giugno 2019, n. 55 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, recante disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici.

BOLLETTINO UFFICIALE REGIONE VENETO

B.U.R.V. n. 61 del 07/06/2019

DECRETO DEL DIRETTORE DELLA DIREZIONE AMBIENTE n. 103 del 26 aprile 2019 

DGR n. 278 del 19/03/2019. Scorrimento graduatorie e concessione di contributi previsti dal Bando approvato con DGR n. 1384 del 25 settembre 2018, a sostegno dell’istallazione di impianti di videosorveglianza presso i centri comunali di raccolta
rifiuti ed in altri siti dei territori comunali al fine di prevenire l’abbandono di rifiuti e le discariche abusive. Impegno di spesa.

GAZZETTA UFFICIALE UNIONE EUROPEA

GUCE N. L 155 del 12 giugno 2019

Direttiva (UE) 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 giugno 2019, sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente.

Scadenze ambientali di luglio 2019

  • 1 luglio – Entrata in vigore regolamento ADR-RID-ADN nella versione 2019 (leggi articolo)
  • 1 luglio – CONAI – Aumento contributo ambientale su vetro e aliquota semplificata (leggi articolo)
  • 20 luglio – CONAI  – Dichiarazione mensile/trimestrale CONAI (mod. 6.1; 6.2; 6.10) – si ricorda che le dichiarazioni vanno obbligatoriamente effettuate mediante la procedura online

Scadenze ambientali di giugno 2019

  • 22 giugno MUD – Scadenza presentazione MUD 2019
  • 20 giugno– CONAI  – Dichiarazione mensile CONAI (mod. 6.1; 6.2; 6.10) – si ricorda che le dichiarazioni vanno obbligatoriamente effettuate mediante la procedura online

Terre e rocce da scavo – pubblicate le Linee guida ISPRA

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), in collaborazione con il Sistema Nazionale a Rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), ha pubblicato delle linee guida in materia di terre e rocce da scavo.

Tale documento risulta utile per gli operatori del settore integrando in un unico documento il quadro nazionale complessivo attuale della disciplina sulle terre e rocce. Inoltre, in esso si prendono in considerazione alcuni aspetti rilevanti quali la definizione e i confini della “normale pratica industriale”, la programmazione delle ispezioni da parte degli enti di controllo, l’utilizzo delle terre come sottoprodotti.

 

Leggi le Linee guida in materia di terre e rocce di scavo.

Norme pubblicate nel mese di maggio 2019

GAZZETTA UFFICIALE

GU Serie Generale n. 121 del 25-05-2019

MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DECRETO 10 maggio 2019 Designazione di sei zone speciali di conservazione (ZSC) della regione biogeografica alpina insistenti nel territorio della Regione Veneto.

GU Serie Generale n.117 del 21-05-2019

LEGGE 8 maggio 2019, n. 40 Ratifica ed esecuzione dell’Accordo transattivo fra il Governo della Repubblica italiana e la Comunita’ europea dell’energia atomica sui principi governanti le responsabilità di gestione dei rifiuti radioattivi del sito del Centro comune di ricerca di Ispra, con Appendice, fatto a Bruxelles il 27 novembre 2009.

GU Serie Generale n.109 del 11-05-2019

LEGGE 3 maggio 2019, n. 37 Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2018. (disposizioni di carattere ambientale artt. 18-21)

ALBO NAZIONALE GESTORI AMBIENTALI

Circolare n. 5 del 09 maggio 2019
Applicazione disposizioni delibera n. 3 del 13 luglio 2016, iscrizione in categoria 6

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