Presentiamo di seguito un sunto di alcune importanti opportunità per l’ottenimento di contributi e finanziamenti agevolati per lo sviluppo delle imprese soprattutto in chiave ambientale, di sviluppo sostenibile e di sicurezza sul lavoro.
Novatech Srl è in grado di supportare le aziende interessate ad aderire ad una delle iniziative sia in termini di sviluppo del progetto che di iter formale per l’ottenimento dei contributi/finanziamenti.
Per ogni approfondimento contattateci ai seguenti recapiti:
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OPPORTUNITÀ DALLE CAMERE DI COMMERCIO:
La Camera di Commercio di Venezia, attraverso un contributo a fondo perduto del valore massimo di 20.000 Euro (limite raggiunto se l’impresa è situata nell’area di Porto Marghera), sostiene le micro, piccole e medie imprese Veneziane su iniziative svolte nei seguenti macro-settori di investimento:
La Camera di Commercio di Ravenna promuove con un contributo fino a 5.000 Euro per l’adozione, da parte delle imprese della provincia di Ravenna, di sistemi di gestione ambientale, di responsabilità sociale o di certificazione di prodotto.
Sono ammissibili a contributo le seguenti tipologie di spese:
Allo scopo di incentivare investimenti finalizzati a stimolare processi di innovazione organizzativa all’interno delle PMI locali, la Camera di Commercio di Parma riconosce contributi a fondo perduto pari massimo a 15.000 Euro alle imprese agricole, industriali, artigiane, commerciali/turistiche e di servizi, che decidono di adottare sistemi di gestione per la qualità, di gestione ambientale, di gestione della sicurezza e salute dei lavoratori e di gestione della responsabilità sociale.
Sono ammesse al contributo camerale le spese relative a:
Al fine di migliorare l’efficienza, la competitività e l’impatto ambientale delle micro, piccole e medie imprese della Provincia, la Camera di Commercio di Pavia concede contributi sino ad un importo massimo di 4.000 Euro per investimenti volti alla:
– realizzazione per la prima volta di un sistema di gestione della qualità, ambientale, della sicurezza o per la responsabilità etica e sociale;
– conseguimento per la prima volta una certificazione, un marchio o un sistema di etichettatura dei prodotti e servizi idonei ad assicurarne la conformità ai requisiti stabiliti da norme tecniche (certificazione esclusivamente volontaria).
Sono ammissibili a le spese dirette sostenute relativamente a:
a) consulenze e servizi connessi alla realizzazione dei “sistemi”;
b) acquisto di norme e specifiche tecniche;
c) costi di formazione per la qualificazione di figure professionali interne che interagiscono con il sistema realizzato;
d) costi per il rilascio delle certificazioni o marchi ottenuti.
OPPORTUNITÀ A LIVELLO NAZIONALE
L’INAIL con cadenza ciclica annuale, pubblica un bando che mette a disposizione delle PMI italiane contributi a fondo perduto fino ad un massimo 100.000 Euro (indicativamente), per investimenti volti a:
Modalità di rendicontazione sociale asseverata da parte terza indipendente
Grazie al nuovo Decreto Legge recentemente emanato dal Governo Monti sulle fonti rinnovabili è data la possibilità, alle imprese che hanno installato degli impianti fotovoltaici tra il 2010 e il 2011, di recuperare in automatico fino al 20% del costo dell’impianto (a titolo puramente esemplificativo: impianto fotovoltaico di 200 Kwp costo Euro 500.000, recupero Euro 100.000).
Il Decreto Legge garantisce la possibilità di scontare immediatamente le spese effettuate per la realizzazione andando a ridurre direttamente in UNICO, tramite gli F24, le tasse da pagare.
Al fine di dare visibilità alle Organizzazioni certificate UNI EN ISO 14001 della Regione Veneto e di incentivare il percorso di adesione alla registrazione EMAS, il Club Emas Veneto ha istituito per l’anno 2012 il “2° Premio Club Emas Veneto”, per premiare l’organizzazione che presenterà il migliore obiettivo ambientale.
La partecipazione è riservata a tutte le Organizzazioni, siano esse aziende private o enti pubblici, in possesso della certificazione UNI EN ISO 14001/2004 ed aventi almeno un sito operante all’interno della Regione Veneto.
Al vincitore verrà data la possibilità di partecipare gratuitamente ad una giornata formativa su temi ambientali.
A tutti i partecipanti verrà erogata una giornata gratuita di introduzione sui temi ISO 14064 e ISO 150001/EN 16001 organizzata dal TUV.
Leggi il regolamento del Premio
Scarica la scheda di partecipazione
Scarica il depliant informativo
CHI È IL CLUB EMAS VENETO
Il Club EMAS Veneto (CEV) è una associazione senza scopo di lucro che persegue finalità culturali, scientifiche e di promozione in campo ambientale ed ha, in particolare, lo scopo di promuovere la cultura di una nuova dinamica di relazioni tra settore pubblico e privato e incentivare la diffusione del regolamento EMAS all’interno della Regione Veneto. Possono aderirvi tutte le organizzazioni venete che attuano un sistema di gestione ambientale secondo il regolamento EMAS.
Per informazioni:
Avrà luogo dal 17 al 25 novembre 2012 l’edizione 2012 della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (European Waste Week Reduction).
La “Settimana” è nato all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo primario di sensibilizzare le Istituzioni, gli stakeholders e tutti i consumatori circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea e che gli Stati membri si impegnano a perseguire.
Lo scopo principale è promuovere, tra i cittadini, una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente.
La Settimana prevede infatti il coinvolgimento diretto dei singoli cittadini nell’opera di riduzione dei rifiuti. Anche quest’anno, infatti, www.menorifiuti.org (sito promosso da Legambiente) raccoglierà gli impegni individuali grazie ad una bacheca aperta a tutti e commentabile dove ognuno potrà scrivere il proprio impegno per la riduzione dei rifiuti nella Settimana o un’esperienza di riduzione che già pratica quotidianamente.
Per informazioni sulle iniziative previste:
http://www.ecodallecitta.it/menorifiuti/
Contribuisci agli obiettivi della Settimana: applica il decalogo di buone pratiche per la riduzione dei rifiuti
Dal primo settembre nei negozi europei sarà vietata la vendita anche delle lampadine a incandescenza sotto i 60 W, le uniche rimaste in commercio, che dovranno lasciare il posto ai modelli a risparmio energetico, ai led e, fino al 2016, alle alogene.
Il divieto è una conseguenza della normativa comunitaria del 2009 che punta a ridurre i consumi elettrici, che ha portato alla graduale dismissione e divieto di commercializzazione di tutti i formati di lampadine di vecchia generazione.
I commercianti potranno smerciare solo le rimanenze di magazzino o le speciali scorte per quei tipi di lampade e lampadari utilizzabili solo con particolati modelli ad incandescenza (comprese quelle per forni e frigoriferi).
Ma quanto si risparmia davvero?
Le vecchie lampadine a incandescenza richiedevano ben il quintuplo dei watt per emettere la stessa quantità di luce delle lampadine a basso consumo energetico.
Ad esempio: sostituendo una lampadina a incandescenza da 75w con una equivalente a risparmio energetico di soli 15 w (ottenendo 920-970 lumen) si risparmia il 70% dei costi, ovvero calcolando il costo medio annuo di elettricità oltre al prezzo della lampadina stessa e la sua durata si passa da 42 euro a 12 (considerandola accesa per 7 ore al giorno).
In aggiunta, le lampadine ad alta efficienza determinano una riduzione delle emissioni di Co2: la lampadina a incandescenza da 75 watt emette 76 kg di Co2, l’equivalente lampadina ad alta efficienza ne emette solo 15 kg, con un risparmio in emissioni di Co2 di circa l’80% rispetto al passato. (fonte: http://www.wwf.it)
Un’avvertenza importante però riguarda le lampadine a basso consumo: nonostante abbiano una vita media decisamente più lunga di quelle tradizionali, il loro smaltimento è più complicato. Contenendo metalli inquinanti (ma preziosi e quindi meritevoli di essere riciclati), non possono essere semplicemente buttate nell’indifferenziata o nella raccolta del vetro. Devono tassativamente essere portate nelle isole ecologiche o meglio ancora ai rivenditori (i quali applicano all’origine una maggiore di prezzo legata proprio all’obbligo di ritiro a fine vita).
3 milioni di tonnellate di carta e cartone dalla raccolta differenziata
50,6 kg pro capite di media nazionale
478 milioni di euro di benefici economici grazie al riciclo
248 discariche non costruite dal 1999 al 2011 grazie all’implementazione della raccolta differenziata.
Siamo bravi!
Questa volta è proprio il caso di dirlo: gli italiani sono i leader europei della raccolta differenziata dei rifiuti urbani di carta e cartone con risultati che fanno invidia ai nostri vicini di casa.
Questi i dati emersi dal XVII Rapporto sulla raccolta differenziata di carta e cartone diffuso da Comieco, Consorzio Nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica.
Un fenomeno che nel 2011 resta stabile nonostante il calo dei consumi e dei rifiuti urbani, stimato intorno al 2,5 per cento. L’Italia è sopra la media europea nel tasso di riciclo, ovvero la quantità percentuale di imballaggi immessi al consumo recuperati e riciclati, con la quota di nove imballaggi su dieci.
Così commenta questi risultati il direttore generale di Comieco , Carlo Montalbetti: “Grazie all’impegno delle famiglie, delle imprese e dei Comuni italiani, la marcia della raccolta differenziata di carta e cartone prosegue senza pause ma un recente studio ha rilevato come esista ancora almeno 1 milione di tonnellate di materiale cellulosico che attualmente finisce nell’indifferenziato. Recuperando anche questo materiale si incrementerebbe ulteriormente il tasso di raccolta differenziata di almeno il 3 per cento”
La classifica delle Regioni più virtuose
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85,8 kg/abitante |
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83,3 kg/abitante |
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79,3 kg/abitante |
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76,5 kg/abitante |
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74,6 kg/abitante |
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60,8 kg/abitante |
(fonte: www.comieco.org)
Leggi il rapporto completo
Novatech Srl propone corsi di formazione individuali e collettivi sui Regolamenti ADR e RID.
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All’inizio erano le “telenovelas“, poi sono arrivate dall’America le “soap opera“. Le prime produzioni italiane si chiamavano “sceneggiati”, poi sostituiti dalle più evolute “fiction” e dai “serials“.
In qualsivoglia modo si decida di chiamarle si tratta di produzioni – soprattutto le prime, di origine latino-americana, di scarsissimo valore artistico – rappresentanti le saghe intricate e surreali di famiglie quale la notissima e infinita serie “Beautiful”. Le telenovelas divennero negli anni ’80-’90 un fenomeno sociale e mediatico a livello planetario prima dell’avvento dei reality che ne hanno gradualmente rubato la scena.
Cosa c’entra tutto questo con il SISTRI?
Non è così difficile trovare le note in comune: ricco uso di colpi di scena, capovolgimenti imprevisti, indizi premonitori, rivelazioni clamorose e risolutive e utilizzo del meccanismo a puntate…
Con il SISTRI abbiamo assistito ad infiniti episodi sempre nuovi ma ripetitivi (sino alla noia), improvvisa morte e risurrezione, scarsissima qualità del “prodotto”, indagini penali (con tanto di squadre di calcio di serie C misteriosamente finanziate dai dirigenti di Finmeccanica coinvolti nell’affare SISTRI); il tutto condito da continue fughe di notizie dai corridoi del Ministero e da misteriose gole profonde che amano diffondere illazioni spesso senza capo nè coda.
Insomma gli ingredienti della telenovela ci sono tutti e in abbondanza: oltre ogni più sfrenata fantasia.
Non sono bastati due anni e passa di continui e inconcludenti ritocchi alla disciplina normativa, di proroghe senza fine e di milioni di euro andati a finire chissà dove (!) e di due Ministri incaricati dell’Ambiente che si sono passati la patata bollente, per arrivare ad una puntata decisiva di questa triste e desolante telenovela.
Abbiamo tutti perso il conto di quale sia il numero degli episodi ormai messi in scena ma di certo non abbiamo scordato quanto ci sia costata sino ad oggi questa “innovazione tecnologica contro la lotta alla eco-criminalità mafiosa”.
Una delle prime telenovelas che ebbe diffusione in Italia si chiamava “Anche i ricchi piangono“. Oggi questo titolo risulta alquanto inadeguato a definire questa epopea visto che di ricchi forse sono rimasti solo alcuni noti (e ignoti) signori che reggono i fili di questo teatrino dell’orrore. E pare che non stiano piangendo…
Sarebbe forse più adatto un popolare “Non ci resta che piangere” se non fosse per il richiamo ad un mitico pezzo di cinema comico italiano che non merita di essere usato a paragone con la telenovela “sistriana”.
P.S. – L’unica notizia ufficiale ad oggi sul SISTRI è che la data di avvio operativo è il 30 giugno 2012. Nei giorni scorsi si è rischiato il colpo di scena: un disegno di legge che ne prevede il rinvio al 31 dicembre 2013: non ci resta che ….attendere la prossima puntata!
Avrà luogo sabato 5 maggio, nell’ambito della quinta edizione del Festival Città Impresa (dal 2 al 6 maggio), la prima edizione della manifestazione “La Notte Verde del Nordest“, kermesse tematica sullo sviluppo sostenibile.
Il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige gli scenari di giorno e di notte di una serie di iniziative di approfondimento sui temi quali energia, mobilità, paesaggio, gestione dei rifiuti, nuovi stili di vita, ecc.
Il calendario delle manifestazioni cittadine prevede visite guidate, testimonianze aziendali, dibattiti e workshop, presentazione di progetti e prodotti, esibizioni ed animazioni, degustazioni a km zero, laboratori per bambini e adulti che prenderanno vita, anche durante la notte, tra piazze e strade, ambienti naturali e impianti industriali.
Leggi il programma dettagliato di tutte le interessanti manifestazioni organizzare nell’area di Padova.
Ogni ulteriore approfondimento sul sito www.festivaldellecittaimpresa.it
Con la Deliberazione 14 marzo 2012 l’Albo Nazionale Gestori Ambientali ha ridefinito gli importi relativi alla dimostrazione della capacità finanziaria per l’iscrizione all’Albo delle imprese che svolgono le attività di raccolta e trasporto dei rifiuti (categorie dalla 1 alla 5).
Il requisito di capacità finanziaria per l’iscrizione nelle categorie dalla 1 alla 5 si intende soddisfatto con la dimostrazione di un importo di euro novemila per il primo veicolo e di euro cinquemila per ogni veicolo aggiuntivo.
Tale requisito è dimostrato con le modalità di cui all’articolo 11, comma 2, del decreto 28 aprile 1998, n. 406, ovvero mediante attestazione di affidamento bancario rilasciata da imprese autorizzate all’esercizio del credito o dell’intermediazione finanziaria con capitale sociale non inferiore a euro due milioni e cinquecentomila.
Le imprese che hanno dimostrato il requisito di capacità finanziaria ai fini dell’iscrizione all’Albo nazionale delle persone fisiche e giuridiche che esercitano l’autotrasporto di cose per conto di terzi di cui alla legge 6 giugno 1974, n. 298, e successive modifiche e integrazioni, comprovano il requisito di capacità finanziaria mediante attestazione dell’iscrizione a tale Albo.
Deliberazione n. 3 del 14 marzo 2012
La Corte di Cassazione, con sentenza 9 marzo 2012, n. 3756, ha affermato che la tariffa di igiene ambientale (nella versione prevista e disciplinata dall’articolo 49, D. Lgs. n. 22/1997) non è assoggettabile a Iva considerata la sua natura di tributo.
La confusa situazione legata alla natura della tariffa è sorta a partire dall’introduzione della “nuova” TIA, ad opera dell’articolo 238 del D. Lgs. n. 152/2006 che avrebbe dovuto abrogare e sostituire la TIA del decreto Ronchi.
La TIA ha sostituito nella maggior parte dei Comuni la vecchia Tarsu (Tassa sui rifiuti solidi urbani).
La vexata quaestio legata alla sua natura tributaria o alla natura di corrispettivo di una prestazione di servizi non è mai stata definitivamente risolta nei numerosi interventi normativi e giurisprudenziali che si sono succeduti in questi anni.
La recentissima sentenza della Suprema Corte non è tuttavia destinata a chiarire le eventuali possibilità di ottenere rimborsi da parte di tutte le utenze che hanno indebitamente pagato in questi anni l’IVA sulla TIA la cui natura di tributo viene ora riaffermata dalla Corte di Cassazione.