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Archivio per Categoria In Evidenza

Pneumatici fuori uso: dichiarazione annuale.

Si ricordano le seguenti scadenze del 31 maggio 2022 per gli operatori del settore dei pneumatici:

  • entro il 31 maggio i produttori e gli importatori di pneumatici devono inviare al MiTe la dichiarazione annuale degli pneumatici immessi sul mercato del ricambio nel 2021 e delle quantità, tipologie e destinazioni di recupero / smaltimento degli PFU provenienti dal mercato del ricambio e gestiti nel 2021.
  • tali soggetti devono, inoltre, inviare al MiTe copia del bilancio di esercizio e una relazione sul raggiungimento degli obiettivi programmati.
  • sempre entro il 31 maggio, i produttori e gli importatori di pneumatici che aderiscono a una società consortile per la gestione degli PFU devono effettuare il conguaglio annuale del contributo PFU relativo al 2021.

Si veda a tal proposito il sito tematico pneumaticifuoriuso.it

Responsabile Tecnico Albo Gestori Ambientali: proroga delle verifiche di aggiornamento.

I responsabili tecnici delle imprese iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali sono tenuti a sottoporsi a delle verifiche periodiche (con cadenza quinquennale) volte ad accertare il necessario aggiornamento sulle normative che disciplinano il settore di riferimento.

Durante l’emergenza sanitaria le verifiche sono state sospese con conseguente impossibilità per tali soggetti di ottenere il necessario “lasciapassare” per il proseguimento della loro attività professionale.

Il calendario delle verifiche si è sbloccato a partire dal 1 gennaio 2022.

Entro quale termine devono essere svolte le verifiche di aggiornamento?

In ragione della sospensione delle verifiche di cui sopra, l’Albo, con Delibera n. 9 del 28/07/2022, ha prorogato di un anno il termine entro il quale i responsabili tecnici dovranno sostenere la verifica di aggiornamento, fissandolo al 16 ottobre 2023,

Accesso alle classi superiori per un periodo transitorio di sei mesi.

Per quanto concerne invece la possibilità per i Responsabili Tecnici già abilitati di accedere ad incarichi in classi superiori all’interno della stessa categoria di appartenenza: l’Albo ha concesso un regime transitorio di 6 mesi che decorre dal 1 gennaio 2022, come chiarito da ultimo con circolare n. 2 del 14 marzo 2022.

Durante tale regime transitorio di proroga, i responsabili tecnici possono continuare a svolgere gli incarichi per i quali sono abilitati nonchè assumere l’incarico per le classi superiori della stessa categoria di appartenenza, fermo restando l’obbligo di dimostrare il requisito dell’esperienza maturata, prevista dall’Allegato “A” alla deliberazione n. 6 del 30 maggio 2017, per la classe superiore nella quale intendono assumere l’incarico.

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Etichettatura ambientali imballaggi: dal MiTe le linee guida ufficiali.

Etichettatura ambientale degli imballaggi: dopo la proroga a fine anno, ecco le preannunciate Linee Guida del Ministero della Transizione Ecologica.

Cos’è l’etichetta ambientale degli imballaggi?

La cosiddetta etichettatura ambientale degli imballaggi, è un set di informazioni obbligatorie che dovranno essere apposte sugli imballaggi dei prodotti immessi sul mercato allo scopo di guidare il consumatore finale nel conferimento in raccolta differenziata dell’imballo a fine vita.

L’obbligo è contenuto nell’art. 219, comma 5, del Testo Unico Ambientale, D. Lgs. n. 152/06:

“Tutti gli imballaggi devono essere opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione dell’Unione europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi. I produttori hanno, altresì, l’obbligo di indicare, ai fini della identificazione e classificazione dell’imballaggio, la natura dei materiali di imballaggio utilizzati, sulla base della decisione 97/129/CE della Commissione.”

Le informazioni da apporre sugli imballi “industriali e domestici”.

Per gli imballaggi del settore “business to business” è previsto l’obbligo di indicare il materiale di cui è costituito l’imballo. Per gli imballaggi destinati al settore domestico (business to consumer) è prevista un’etichetta più completa che renda semplice al consumatore comprendere come differenziare i rifiuti di imballaggio: viene quindi apposta la sigla del materiale e l’indicazione di dove va conferito.

Cosa prevedono le linee guida?

Le Linee Guida Ministeriali sono utili nel guidare alla corretta interpretazione normativa e forniscono molte istruzioni dettagliate per costruire correttamente l’etichetta ambientale e quindi raggiungere  l’obiettivo della conformità alle previsioni di legge.

Si rifanno al lavoro svolto dal CONAI con le proprie linee guida.

La prossima scadenza

L’entrata in vigore dell’obbligo di etichettatura è stato più volte prorogato ed è attualmente fissato al 1 gennaio 2023

Cosa fare per essere in regola?

Per ogni dubbio interpretativo e per assistenza nell’applicazione di questo adempimento, contatta i nostri consulenti esperti.

MUD: domande e risposte.

Il MUD è un adempimento che ci accompagna ormai da molti anni, ma anche ai più esperti può sorgere qualche dubbio circa le modalità di compilazione di questa dichiarazione che è divenuta nel tempo sempre più corposa e complessa.

Segnaliamo alcuni chiarimenti ufficiali, sotto forma di domanda e risposta, provenienti da Ecocamere (la società del sistema delle camera di commercio che si occupa di ricevere le comunicazioni MUD) e da parte di ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

Vai alle FAQ sul MUD di Ecocamere.

Vai alle FAQ sul MUD di ISPRA.

Ancora dubbi? Bisogno di aiuto per il tuo MUD?

Gli esperti di Novatech offrono un importante servizio di compilazione e presentazione del MUD, comprensivo di un controllo accurato di tutta la documentazione (registri e formulari di trasporto). Contattaci.

CONAI: 500.000 euro per chi progetta imballaggi sostenibili.

Premi per 500.000 euro a disposizione delle aziende che hanno progettato in chiave di sostenibilità i loro imballaggi.
Giunge alla nona edizione il bando CONAI per l’ecodesign degli imballaggi.
Come partecipare?

Chi può partecipare al bando?

Potrai partecipare al concorso se la tua azienda nell’ultimo biennio (2020-2021) ha realizzato attività di prevenzione rivolte al settore imballaggi, agendo su almeno una delle leve indicate:

  • riutilizzo,
  • facilitazione delle attività di riciclo,
  • utilizzo di materie provenienti da riciclo,
  • risparmio di materia prima,
  • ottimizzazione della logistica,
  • semplificazione del sistema di imballo e ottimizzazione dei processi produttivi.

Al Bando potranno partecipare sia le evoluzioni di progetti di packaging, sia imballaggi nuovi per l’azienda che risultino avere un minore impatto ambientale rispetto agli imballaggi più frequentemente utilizzati per la medesima applicazione sul mercato italiano.

Come partecipare?

Per partecipare al bando bisogna utilizzare il form online disponibile sul sito  www.ecotoolconai.org – Area Bando.

Attraverso lo strumento Eco Tool CONAI verranno calcolati, con una sorta di analisi LCA (Life Cycle Assessment) semplificata, gli effetti delle azioni di prevenzione attuate sui propri imballaggi e quindi i  benefici ambientali in termini di risparmio energetico, idrico e di riduzione delle emissioni di CO2.

Gli esempi della scorsa edizione.

Se vuoi vedere i casi presentati nella scorsa edizione per comprendere meglio come funziona il concorso, ecco la lista delle aziende vincitrici e delle ulteriori aziende premiate nel Bando 2021: Graduatoria_Vincitori_Bando_CONAI_Ecodesign_2021

Leggi l’informativa completa di CONAI.

Economia circolare e credito d’imposta: chi può usufruire degli incentivi.

Le imprese che hanno effettuato nelle annualità 2019 e 2020 acquisti di prodotti ed imballaggi costituiti con materie prime derivanti da recupero, possono ottenere una agevolazione sotto forma di credito d’imposta.

In cosa consiste il credito d’imposta?

Si tratta di un incentivo alle imprese rientrante nel piano d’azione nazionale a sostegno dell’economia circolare e dell’efficientamento delle risorse.

Il contributo prevede un rimborso, sotto forma di credito d’imposta, pari al 36% delle spese sostenute nel 2019 e 2020 per l’acquisto di prodotti e di imballaggi di recupero, fino ad un importo massimo annuale di 20.000 euro per ogni impresa beneficiaria, nel limite complessivo di 1 milione di euro per ciascuna annualità.

Come ottenere il credito d’imposta?

Le istanze potranno essere presentate esclusivamente in forma elettronica, tramite la piattaforma informatica Invitalia PA Digitale a partire dal 21 febbraio 2022  fino al 22 aprile 2022.

Quali prodotti ed imballaggi rientrano nell’agevolazione?

I requisiti e le certificazioni idonee ad attestare le tipologie di prodotti e di imballaggi di recupero per l’ accesso all’agevolazione, nonché i criteri e le modalità per la fruizione del credito d’imposta, sono stati di recente definiti con il decreto del 14 dicembre 2021, pubblicato in Gazzetta ufficiale del 9 febbraio 2022, n. 33

Qui di seguito alcuni documenti utili:

 

La tutela dell’ambiente diventa principio costituzionale.

«La Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversita’ e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali».

Articolo 9 della Costituzione della Repubblica Italiana”.

Una svolta epocale, come definita dal Ministro Cingolani, l’introduzione tra i principi della Costituzione della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.

Tale modifica, di immediata entrata in vigore – essendo stata approvata con maggioranza qualificata da parte di entrambe le Camere non necessita di referendum confermativo – si affianca alla modifica dell’art. 41 che prevede che:

“L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.”

Prima d’ora la carta costituzionale non conteneva un riferimento esplicito all’ambiente e alla sua tutela. Con questa riforma l’ambiente acquista una sua autonoma dignità tale da risultare un principio cardine da tutelare e preservare al pari di altri principi costituzionali quali la sicurezza, la dignità umana, la libertà.

Cosa cambia ora nel nostro ordinamento?

L’elevazione dell’ambiente a principio costituzionale implica dal lato pratico che da ora in poi non solo una legge contraria alla tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi può essere dichiarata incostituzionale ma anche che la mancata legiferazione a favore di tali principi possa essere fatta valere in Parlamento e portata avanti.

La tutela intergenerazionale.

L’inserimento nel testo dell’art. 9 dell’interesse delle future generazioni ha un impatto innovativo rispetto a quanto accaduto finora. La nostra carta costituzionale, diversamente da quella di altri Paesi quali ad esempio la Germania,  non conteneva  finora una norma che garantisse il principio di tutela verso le generazioni future.

Un patto di solidarietà intergenerazionale che rende il nostro sistema costituzionale più moderno e completo.

Il riferimento alla tutela degli animali.

Altro precetto del tutto inedito ed innovativo è l’inserimento nel testo del principio di tutela degli animali.

In linea con quanto già previsto dalle istituzioni dell’UE, gli animali vengono elevati al rango di esseri senzienti e non di cose e sono meritevoli di tutela, nelle forme e nei modi stabiliti con legge dello Stato.

Albo Nazionale Gestori Ambientali: aggiornate le prescrizioni nei provvedimenti di iscrizione.

L’Albo Nazionale Gestori Ambientali, a seguito delle varie modifiche normative intervenute nel tempo, ha rinnovato le prescrizioni contenute nei provvedimenti di iscrizione per tutte le categorie attive del medesimo Albo (1, 2-bis, 2-ter, 3-bis, 4, 4-bis, 5, 6, 8, 9, 10).

Le nuove prescrizioni aggiornate sono contenute in una delibera che contiene 12 allegati con le prescrizioni da considerare come sostitutive di quelle inserite negli attuali provvedimenti di iscrizione in vigore rilasciati in precedenza dalle sezioni regionali dell’Albo.

L’Albo provvederà anche ad inviare tale delibera a ciascuna impresa iscritta.

Cosa devo fare?

I nostri esperti consigliano alle imprese iscritte in una delle suddette categorie dell’Albo di dedicare un’attenta lettura e presa d’atto delle nuove prescrizioni che costituiranno parte integrante dei provvedimenti in vigore già rilasciati e futuri.

Si sottolineano, in particolare, due novità significative:

  • l’eliminazione dell’obbligo di conservare a bordo di ciascun mezzo copia cartacea del proprio provvedimento di iscrizione che può essere sostituito dalla copia in versione digitale, scaricabile dall’area riservata del sito dell’A.N.G.A., ed esibita in caso di controllo su strada o su richiesta dell’impianto di destinazione;
  • la possibilità di concordare con il produttore, in caso di non accettazione del rifiuto a destino,  una destinazione alternativa ad altro impianto (in modo da ottimizzare la logistica e i costi).

Deliberazione n. 3 del 07 febbraio 2022
Modifica alle prescrizioni dei provvedimenti d’iscrizione all’ Albo.

Albo Nazionale Gestori Ambientali: proroga scadenze provvedimenti di iscrizione.

Segnaliamo che, a seguito della proroga dello stato di emergenza sanitaria  – decreto-legge 24 dicembre 2021 n. 221 – sino al 31 marzo 2022, i provvedimenti di iscrizione alle categorie dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, sono prorogati automaticamente conservando validità fino al 29 giugno 2022.

Pertanto le iscrizioni in scadenza nell’arco temporale compreso tra il 31 gennaio 2020 e il 31 marzo 2022, restano valide fino a tale data. Resta salva l’efficacia dei rinnovi deliberati nel periodo suddetto.

Circolare n. 16 del 30 dicembre 2021 – Proroga dello stato di emergenza.

 

MUD 2022: save the date! Il 21 maggio la scadenza di quest’anno.

Come ormai da moltissimi anni siamo qui per aiutarvi ancora una volta ad affrontare la presentazione del MUD: la dichiarazione annuale sui rifiuti speciali che riguarda sia le aziende produttive che i soggetti gestori di rifiuti.

Cos’è il MUD?

Tutti gli obblighi di dichiarazione, comunicazione, denuncia, notificazione previsti da leggi, decreti, norme di attuazione in materia ambientale, sanitaria e di sicurezza pubblica, devono essere adempiuti per legge attraverso la presentazione del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale MUD, da presentarsi alla CCIAA competente sul territorio in cui si trova l’unità locale cui si riferisce la dichiarazione (L. n. 70/1994).

Deve essere presentato un MUD per ciascuna unità locale obbligata. 

Chi sono i soggetti obbligati?

I soggetti tenuti alla presentazione del MUD, per le sue diverse parti, sono:

  • Chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti
  • Commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione
  • Imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti
  • Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi
  • Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 184 comma 3 lettere c), d) e g) del D.Igs.152/2006 che hanno più di dieci dipendenti.
  • I Consorzi e i sistemi riconosciuti, istituiti per il recupero e riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti, ad esclusione dei Consorzi e sistemi istituiti per il recupero e riciclaggio dei rifiuti di imballaggio che sono tenuti alla compilazione della Comunicazione Imballaggi.
  • I gestori del servizio pubblico di raccolta, del circuito organizzato di raccolta di cui all’articolo 183 comma 1 lettera pp) del D.Igs. 152/2006, con riferimento ai rifiuti conferitigli dai produttori di rifiuti speciali, ai sensi dell’articolo 189, comma 4, del D.Igs. 152/2006.

I soggetti esonerati dal MUD.

Sono, invece, espressamente esonerati dall’obbligo di presentazione:

  • gli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile con un volume di affari annuo non superiore a euro ottomila, le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi, di cui all’articolo 212, comma 8, del D.Igs. 152/2006, nonché per i soli rifiuti non pericolosi, le imprese e gli enti produttori iniziali che non hanno più di dieci dipendenti.
  • le imprese e gli enti produttori di rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 184, comma 3, diversi da quelli indicati alle lettere c), d) e g). 

Quali le novità del MUD 2022?

  • Innanzitutto la scadenza: è una data piuttosto inedita rispetto agli scorsi anni. Il 21 maggio 2022: è l’ultima data utile per la presentazione tempestiva del MUD (non quindi il termine ordinario del 30 aprile).
  • La modulistica è stata in alcune parti ritoccata con il decreto di approvazione del MUD valido per quest’anno per aggiornarla alle ultime disposizioni normative.

Gli esperti di Novatech sono a disposizione per seguirti in questa importante scadenza.

Contattaci per ogni informazione e per un preventivo personalizzato.

 

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