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Archivio per Categoria In Evidenza

Albo Nazionale Gestori Ambientali: versamento diritti entro il 30 aprile.

Le imprese iscritte alle categorie dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali hanno tempo fino al 30 aprile per il pagamento dei diritti annuali di iscrizione.

L’importo dovuto all’ANGA per il mantenimento dell’iscrizione varia a seconda della categoria e classe dell’impresa iscritta.

Il versamento avviene con le modalità indicate all’interno della propria posizione nell’area riservata del portale ANGA.

L’omissione del pagamento del diritto annuo nei termini previsti comporta la sospensione d’ufficio dall’Albo, che permane fino a quando non venga data prova alla Sezione dell’effettuazione del pagamento.
Qualora le condizioni di sospensione permangano per più di dodici mesi è prevista la cancellazione dall’Albo.

 

Hai bisogno di assistenza per le pratiche dell’Albo Nazionale gestori Ambientali: appoggiati al nostro servizio di consulenza.

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ADR: recepiti l’aggiornamento 2023.

Recepita la Direttiva UE che aggiorna la legislazione per il trasporto di merci pericolose in ADR, RID e ADN.

Con Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti 23 gennaio 2023 (in G.U del 21 marzo 2023, n. 68) viene recepita la direttiva 2022/2407/UE che a sua volta, aveva modificato gli allegati alla direttiva 2008/68/Ce per tenere conto dei progressi scientifici e tecnici.

Con questo recepimento entra in vigore l’ADR 2023 (RID e ADN) anche per i trasporti nazionali.

Pertanto, le disposizione aggiornate sono applicabili al trasporto interno:

  • Su gomma in regime ADR
  • Su ferrovia in regime RID
  • Per via navigabile interna in regime ADN

GU Serie Generale n.68 del 21-03-2023

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

DECRETO 23 gennaio 2023
Recepimento della direttiva 2022/2407/UE della Commissione che modifica gli allegati della direttiva 2008/68/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al trasporto interno di merci pericolose.

 

Serve aiuto? I nostri consulenti per il trasporto di merci pericolose, sono a tua disposizione.

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CAM: pubblicati i decreti per altri due settori.

Pubblicati in Gazzetta Ufficiale i decreti contenenti i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per i settori della progettazione di parchi giochi, la fornitura e la posa in opera di prodotti per l’arredo urbano e di arredi per gli esterni e l’affidamento del servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria di prodotti per arredo urbano e di arredi per esterni e per forniture ed il noleggio di prodotti tessili ed il servizio di restyling e finissaggio di prodotti tessili.

Cosa sono i Criteri Ambientali Minimi, CAM?

I Criteri Ambientali Minimi (CAM) riguardano il settore degli appalti pubblici.
Si tratta di requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato.

.Quanti sono i settori ad oggi disciplinati?

I CAM in vigore ad oggi coprono 18 settori.

I testi sono disponibili sul sito del MASE.

I decreti degli ultimi CAM entrati in vigore

MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA

DECRETO 7 febbraio 2023

Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione di parchi giochi, la fornitura e la posa in opera di prodotti per l’arredo urbano e di arredi per gli esterni e l’affidamento del servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria di prodotti per arredo urbano e di arredi per esterni.

MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA

DECRETO 7 febbraio 2023
Criteri ambientali minimi per le forniture ed il noleggio di prodotti tessili ed il servizio di restyling e finissaggio di prodotti tessili.

MUD 2023: la scadenza quest’anno è l’8 luglio.

La scadenza per la presentazione del MUD riferito ai rifiuti del 2022, sarà l’8 luglio 2023.

 

La tradizionale scadenza del 30 aprile per la presentazione del MUD ormai risale ad alcuni anni orsono: nelle ultime annualità abbiamo assistito a proroghe che hanno determinato la variazione di tale scadenza definita dalla L. n. 70/1994.

Quest’anno addirittura il termine è allungato fino a piena estate: l’8 luglio sarà l’ultimo giorno per la presentazione del MUD 2023, recante i dati dei rifiuti dell’anno 2022.

Cos’è il MUD?

Il Modello di Dichiarazione Unica Ambientale riepiloga tutti i movimenti dei rifiuti prodotti, trasportati, gestiti da aziende ed enti nell’anno precedente.

Deve essere presentato alla CCIAA territorialmente competente per ciascuna unità locale soggetta all’obbligo.

Chi è soggetto all’obbligo di presentazione del MUD?

I soggetti tenuti alla presentazione del MUD, per le sue diverse parti, sono:

–  Chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti, compreso il trasporto in conto proprio di rifiuti pericolosi*;

–  Commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione;

–  Imprese ed enti che effettuano operazioni di  recupero e smaltimento dei rifiuti**;

–  Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi,  con alcune eccezioni***;

–  Imprese ed enti produttori iniziali con più di 10 dipendenti che producono:

–  rifiuti nell’ambito delle lavorazioni industriali – art. 184 comma 3 lett. c),

–  rifiuti nell’ambito delle lavorazioni artigianali – art. 184 comma 3 lett. d),

–  rifiuti da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue, nonché i rifiuti da abbattimento di fumi, dalle fosse settiche e dalle reti fognarie – art. 184 comma 3 lett. g ( come modificato dal D.Lgs. 116/2020 entrato in vigore il 26 settembre 2020).

* Obbligo di dichiarazione MUD anche per chi svolge attività di trasporto metalli ferrosi iscritti all’Albo in categoria 4 bis

** Obbligo di tenuta dei registri di carico e scarico per i rifiuti pericolosi per i Centri di Raccolta (art. 190, comma 9 del D.Lgs. 152/2006)

*** Ai sensi dell’articolo 190 comma 6 ( come modificato dal D.Lgs. 116/2020):

– le imprese agricole di cui all’articolo 2135 del codice civile;

– i soggetti esercenti attività ricadenti nell’ambito dei codici ATECO 96.02.01, 96.02.02 e 96.09.02 (servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere; servizi degli istituti di bellezza; servizi di manicure e pedicure);

– produttori di rifiuti pericolosi non rientranti in organizzazione di Ente o Impresa  assolvono all’obbligo di presentazione del modello unico di dichiarazione ambientale attraverso la compilazione e conservazione, in ordine cronologico, dei formulari di trasporto o del documento di conferimento rilasciato dal soggetto competente.

 

I soggetti esonerati dal MUD.

Sono, invece, espressamente esonerati dall’obbligo di presentazione:

    • gli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile con un volume di affari annuo non superiore a euro ottomila;
    • le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi, di cui all’articolo 212, comma 8, del D.Lgs. 152/2006;
    • per i soli rifiuti non pericolosi, le imprese e gli enti produttori iniziali che non hanno più di dieci dipendenti.
    • le imprese e gli enti produttori di rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 184, comma 3, diversi da quelli indicati alle lettere c), d) e g). 

Come fare per inviare il MUD?

Da alcuni anni la versione cartacea del MUD è stata sostituita da quella telematica che va inviata attraverso apposito portale messo a disposizione da Ecocamere per conto della CCIAA italiane.

Gli esperti di Novatech vantano una esperienza decennale su questo adempimento e sono in grado di assistere le aziende nella redazione ed invio del MUD.

Anche se la scadenza di quest’anno è più lontana, consigliamo di non attendere troppo: è possibile contattare già da ora i nostri consulenti per un preventivo per il MUD: contattaci.

Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 febbraio 2023 (Gazzetta Ufficiale n. 59 del 10 marzo 2023)

REACH: nuove sostanze nella candidate list.

L’ECHA (Agenzia Europea delle Sostanze Chimiche) ha aggiunto alcune nuove sostanze all’elenco di quelle candidate quali SVHC (Candidate List of Substances of Very High Concern).

La Candidate List delle sostanze ad alto rischio.

La candidate list delle sostanze ad alto rischio ora conta 233 voci (Candidate List completa) comprese le 9 di recente aggiunta (vedi l’elenco delle sostanze aggiunte).

Ai sensi del Regolamento REACH, i fornitori di sostanze incluse nell’elenco delle sostanze candidate, fornite da sole o in miscela, devono fornire ai loro clienti una scheda di sicurezza.

I fornitori di articoli contenenti una sostanza dell’Elenco delle sostanze candidate in concentrazione superiore allo 0,1% in peso devono, ai sensi del Regolamento REACH, fornire ai loro clienti e consumatori informazioni per poterli utilizzare in modo sicuro (i consumatori hanno il diritto di chiedere ai fornitori se i prodotti che acquistano contengono SVHC).

L’obbligo di notifica SCIP.

Inoltre, ai sensi della Direttiva Quadro sui Rifiuti (2008/98/EC), le aziende devono fare una notifica all’ECHA al fine di pubblicazione nel database dell’ECHA sulle sostanze che destano preoccupazione nei prodotti (SCIP) dove ad oggi si contano quasi nove milioni di voci.

Hai bisogno di aiuto per la notifica SCIP dei tuoi prodotti: scopri il nostro servizio e contatta i nostri esperti.

End of Waste inerti: la proroga.

Il decreto milleproroghe concede più tempo ai gestori degli impianti di trattamento dei rifiuti di costruzione e demolizione per adeguarsi a quanto previsto dal decreto “end of waste inerti”.

Il MASE ha concesso la proroga richiesta dagli stakeholders.

Il Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica ha accolto le istanze delle parti interessante concedendo un periodo di proroga per adeguarsi alle previsioni della disciplina tecniche dell’end of waste nel settore degli inerti. La proroga è fino al 4 maggio 2024.

Il MASE si è riservato invece un termine fino al 4 novembre 2023 per rivedere i contenuti del regolamento tenendo conto delle osservazioni avanzate nel tavolo di lavoro aperto con gli operatori del settore.

Prorogata anche la notifica per export rottami ferrosi

Nello stesso provvedimento, viene anche rinviato a fine 2023 l’obbligo di notifica preventiva per le esportazioni extra UE di rottami ferrosi introdotto con il decreto ‘Ucraina bis’, limitatamente ai carichi superiori alle 250 tonnellate.

 

MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
DECRETO 27 settembre 2022, n. 152
Regolamento che disciplina la cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione e di altri rifiuti inerti di origine minerale, ai sensi dell’articolo 184-ter, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

 

LEGGE 24 febbraio 2023, n. 14 – GU Serie Generale n.49 del 27-02-2023

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi. Proroga di termini per l’esercizio di deleghe legislative. (conversione decreto “milleproroghe”)

Albo Nazionale Gestori Ambientali: le ultime novità.

Riportiamo le novità pubblicate dall’Albo Nazionale Gestori Ambientali nelle ultime settimane.

  • La delibera n. 1 del 13 febbraio 2023 introduce nuove modalità di dimostrazione dell’iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali. – Pubblicata il 15/02/2023.
  • La delibera n. 2 del 13 febbraio 2023 introduce il modello di attestazione precompilata per Responsabili Tecnici di imprese extra UE. – Pubblicata il 15/02/2023.
  • La circolare n. 1 del 14 febbraio 2023 fornisce dei chiarimenti sulla raccolta e il trasporto dei rifiuti provenienti dalla manutenzione delle aree verdi. – Pubblicata il 15/02/2023

In base a quest’ultimo provvedimento, in alternativa all’esibizione del provvedimento di iscrizione, le imprese e gli enti iscritti all’ANGA potranno dimostrare la loro iscrizione e rendere disponibili i contenuti della propria autorizzazione

all’Albo nazionale gestori ambientali esibendo l’apposito attestato – QR code (in formato digitale o
cartaceo) leggibile tramite applicazione per dispositivi mobili messa a disposizione per le pubbliche
amministrazioni e gli organi di controllo

CONAI: bando che premia l’eco-design degli imballaggi

Per il decimo anno CONAI premia le aziende che si impegnano nella progettazione di imballaggi eco-sostenibili.

Il “Bando CONAI per l’ecodesign degli imballaggi nell’economia circolare – Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi” , istituisce premi in denaro per le aziende che progettano e realizzano  soluzioni di packaging innovative ed ecosostenibili.

Possono partecipare al bando le aziende che nel biennio 2021-2022 hanno effettuato interventi di miglioramento dei loro imballaggi, agendo su almeno una delle leve di prevenzione considerate da CONAI come indicatori di eco-sostenibilità:

riutilizzo, facilitazione delle attività di riciclo, utilizzo di materie provenienti da riciclo, risparmio di materia prima, ottimizzazione della logistica, semplificazione del sistema di imballo e ottimizzazione dei processi produttivi.

La partecipazione al bando deve avvenire entro il 28 aprile 2023, attraverso il form online disponibile sul sito www.ecotoolconai.org – Area Bando.

I casi verranno valutati tramite lo strumento Eco Tool CONAI che permette di calcolare, attraverso un’analisi LCA semplificata, gli effetti delle azioni di prevenzione attuate dalle aziende sui propri imballaggi attraverso il calcolo dei benefici ambientali in termini di risparmio energetico, idrico e di riduzione delle emissioni di CO2.

Il montepremi messo a disposizione da CONAI per la edizione numero 10 è pari a 600.000 Euro.

Consulta il Bando CONAI per l’eco-design degli imballaggi nell’economia circolare 2023

Etichettatura ambientale imballaggi: esclusi i prodotti soggetti ad etichetta energetica.

Il Ministero chiarisce con una nota l’esclusione dall’obbligo di etichettatura ambientale dei prodotti soggetti alla disciplina dell’etichetta energetica.

Come riferito in precedenza (leggi articolo), dal 1  gennaio 2023 è entrato in vigore l’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi (ai sensi dell’art. 219 comma 5, del D.Lgs. n.152 del 2006).

Il MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), con una propria nota di riscontro ad un interpello proveniente da Confindustria, ha fornito chiarimenti sull’etichetta ambientale degli imballaggi dei prodotti soggetti a etichettatura energetica, previste dal Regolamento UE 2017/1369 .

Il citato Regolamento prevede un obbligo di etichetta da apporre su alcune categorie di prodotti  (quali apparecchiature elettriche ed elettroniche e pneumatici) che rappresenti le informazioni su efficienza energetica, consumo di energia e di altre risorse da parte dei prodotti durante l’uso.

Con la nota di chiarimento il MASE ha chiarito che “nelle more dell’adozione dei previsti atti delegati da parte della Commissione europea, in considerazione della necessità di armonizzare le disposizioni recanti i diversi obblighi di etichettatura, le previsioni di cui all’art. 219, comma 5, del D.lgs. 152/2006 non si applicano alle segnalate tipologie di articolo, soggette alla disciplina di cui al Regolamento (UE) 2017/1369.”

Si aggiunge quindi una ulteriore categoria di prodotti, rispetto ai già segnalati dispositivi medici e farmaci (leggi la nota ministeriale), all’esclusione dall’obbligo di etichettatura ambientale, fino a nuove specifiche determinazioni degli enti competenti.

Leggi la nota del Ministero 

CONAI: entro febbraio le richieste di rimborso/esenzione per export

Entro il 28 febbraio è possibile attivare le procedure previste da CONAI per il recupero del contributo ambientale sugli imballaggi destinati alle esportazioni.

Il contributo CONAI sulle esportazioni si può evitare.

Gli imballaggi che escono dal territorio nazionale a seguito di esportazione, che siano stati assoggettati al contributo ambientale CONAI, possono essere oggetto di una richiesta di esenzione o di rimborso nei riguardi del Consorzio Imballaggi.

Esenzione ex ante, recupero ex post o compensazione?

Si tratta di procedure facoltative che devono essere attivate dall’ azienda interessata e che richiedono il mantenimento di una “contabilità” degli imballaggi per poter accedere alle istanze.

E’ possibile ottenere l’esenzione ex ante di una parte di contributo ambientale già all’atto dell’acquisto o importazione degli imballaggi; oppure richiedere il rimborso ex post sugli imballaggi assoggettati a contributo e poi esportati.

In alcuni casi può essere più conveniente attivare una procedura di compensazione tra import ed export che consente di liquidare solo il saldo a debito verso CONAI.

E’ utile una preventiva analisi dei flussi aziendali di imballaggi per capire quale sia la procedura più idonea per ogni azienda.

La tua azienda è esportatrice abituale? Verifica se hai diritto a una esenzione/rimborso da CONAI.

Consulta i nostri esperti di procedure CONAI per una verifica della tua situazione aziendale.

La scadenza è il 28 febbraio: contattaci subito.

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